È il portale che guarda verso nord e affaccia su Piazza del Duomo: da questo ingresso entrava il Vescovo in forma solenne.
La porta prende il suo nome dalla Vergine incoronata, con in mano un fiore e il Bambino benedicente, che occupa la lunetta superiore. Appena sotto, si nota una duplice onda di acqua che simbolicamente allude al Battesimo. Spostando lo sguardo verso gli stipiti della porta, l’osservatore noterà due alberi genealogici, che descrivono la storia della discendenza del Messia: quello di Giacobbe che termina con Mosè, prefigurazione del Cristo, e quello di Jesse da cui deriva Maria, madre di Gesù. La porta è completata dal fregio superiore, dove trovano posto i dodici apostoli. Sull’architrave è incisa le scritta con il nome dello “scultor Benedictus” e l’inizio del cantiere, il 1196.
Nella prima galleria del lato est sono collocati i 12 mesi e 2 stagioni attribuite al cantiere antelamico del Battistero, che non ha portato a termine il ciclo completo, come rivelano ancora le tracce degli strumenti della lavorazione. Furono collocate dove si trovano dai pittori della cupola nel quarto decennio del XIII sec.. Nella serie scultorea dei mesi si può osservare un indirizzo interpretativo peculiare del cantiere antelamico, che scolpisce il lavoro che caratterizza ogni mese, un lavoro compiuto da personaggi con tratti di eleganza e nobiltà, levità ed abiti eleganti, pur nella fatica, come allegoria del lavoro redento da Cristo.
Al centro dell’edificio si trova la grande vasca ottagonale in pietra di Verona, sopraelevata su doppio gradino che ne segue la forma.
Non presenta particolari decorazioni scultoree, fatta eccezione per i delicati profili che ne seguono la forma. La vasca, che veniva riempita d’acqua per il battesimo per immersione, racchiude un’altra vasca di dimensioni più piccole a forma di quadrifoglio, simbolico richiamo alla croce. Era proprio in questa vasca minore che trovavano posto i celebranti.